Mariella D’Amico -detenuta a Lecce- alcuni di voi la ricorderanno.
Il 15 dicembre dello scorso anno pubblicammo una sua lettera che denunciava abusi che avrebbe subito.
Pochi giorni fa ci ha inviato una sua lettera, contente un breve testo di riflessioni, che ora leggerete.
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Per il nostro “tanto amato” ministro
Catene, sbarre e manette, sono queste le vostre vendette!
Cari… giudici e ministri, cambierete di sicuro i nostri vizi?
Ne siete proprio convinti su ciò che fate? Secondo noi, e non solo, ci affondate senza risolvere niente, se non nuocere solo, ed anche di più a troppa gente! Secondo voi questo è giusto? O ci provate solo gusto?? Rovinare figli, famiglia e tutti noi, statene pur certo, toccherà anche a voi! “Sono giuste leggi”, dite, ma… pensateci bene. E’ proprio giusto per voi come reagite?
Riflettere bene è positivo per tutti, ma per voi no!!
Ci avete solo e sempre distrutti. Gli sbagli si pagano, ed ora lo stiamo facendo noi, ma non siate tanto sicuri, perché in un modo o nell’altro, prima o poi lo farete anche voi. Dio c’è!
… Sbaglierete… forse per altri motivi, ma lo avete già fatto, ed ancora lo farete… E sarà troppo tardi anche per voi, tanto che alla fine, quanto noi piangerete!!!
Ehi sì! Ora siamo noi a pagare, ma se è vero che gira il mondo, arriverete anche voi a toccare il fondo. Chiederete aiuto anche voi, ma non tutti vi crederanno e, nei vostri guai, vi lasceranno, e se ci saremo anche “noi”, sarà ancora più bello! Brinderemo felici, perché non ci sarete più voi, a farci marcire, ma ci sarà qualcuno che abbia un po’ più di cuore, che ci lascerà finalmente vivere la nostra vita, il nostro sogno, perché capirà il nostro tanto atteso e desiderato bisogno.
Bisogno di goderci le nostre famiglie, senza vizi e senza “bastiglie”!
Ora basta, non spreco per Voi più inchiostro, perché, caro ministro, non ne vale la pena per chi è stato solo e sempre UN MOSTRO!!!
D’Amico Mariella
una bella lettere , mi fa piacere , sentire una donna , decisa è precisa , nel dire ,che verrà un giorno
quando le cose , si rivolteranno e anche loro proveranno certi dolori .
Il compito del giudice , a un ruolo pensante , deve giudicare , basta sentire questa parola , per rimanere
degli attimi a pensare ,quale sarà la sentenza , se darti la vita o ammazzarti ,e col suo verdetto , dove ,
non è il solo , ma attorno al lui ci sono altri , che si uniscono a questo massacro , saranno nel giusto ,
penso di no , e chi paga si sa e sempre quello debole .
Dici bene mia cara , tutto questo non serve , dolori , sopra dolori , interminabili , l’uomo non è uno schiavo
ma si deve amare , e questo si fa insieme , collaborando a migliore , le proprie condizioni di vita .
Il tuo grido e un dolore di donna , che non va certo perduto ,vedrai che tutto può accadere , le prove che
ognuno di noi e chiamato ad affrontare , ma non ci crede perché la mente , non lavoro col cuore .
Si paga e loro pagheranno le loro colpe , il giustiziere commette errori che non possono riparare , la vita
di ognuno di noi e una non dimentichiamolo , il giorno non sembra lontano , coraggio, la fede del tuo cuore
parlante , dice tutto Lui rappresenta il tuttuno .
Un saluto da questa anima buona 🙂 🙂 🙂
Talentuosa, la lettera in rime è molto bella, ciao Mariella, e la storia è sempre quella, c’è quel re con quel gran cavallo che decide quando si balla, ma domani cambierà questa storia e, a quel re con quel gran cavallo, dirai tu quando si balla e la storia non sarà più quella. Un abbraccio Mariella e un grande augurio